19 associazioni , movimenti e organizzazioni politiche a difesa di Punta Giglio


Riportiamo il comunicato diffuso dalle 19 associazioni, movimenti e organizzazioni politiche che hanno firmato l
appello cautelare al Consiglio di Stato in opposizione alla “sospensiva” del TAR del provvedimento dinterdizione delle attività della Casa per Ferie – Rifugio di mare di Punta Giglio emesso dalla Regione.

Il Comitato Punta Giglio Libera con Italia Nostra Sardegna, LIPU, Legambiente Alghero, ASCE, Siamo Tuttimportanti Sassari, Liberu, Sardenya i Llibertat, Sardegna Possibile, Earth Gardeners, Comitato Parco Agronaturalistico Nurra e Nord-Ovest Sardegna, ANS Assemblea Natzionale Sarda, Corona de Logu, Movimento5Stelle, Sinistra Italiana, Sinistra in Comune Alghero, Sa Domo de Totus, Caminera Noa, ResPublica, associazioni, movimenti e organizzazioni politiche che appoggiano la mobilitazione per la difesa di Punta Giglio, comunicano di aver dato mandato allo Studio legale cagliaritano dell’avv. Carlo Augusto Melis Costa di presentare presso il Consiglio di Stato l’appello cautelare in opposizione alla “sospensiva” dell’interdizione delle attività della Casa per Ferie – Rifugio di mare di Punta Giglio, concessa dal TAR di Cagliari alla società cooperativa “Il Quinto Elemento”, in attesa dell’udienza di merito fissata per il 22 novembre 2022.

La richiesta di revoca della “sospensiva” del provvedimento d’interdizione emesso dalla Regione deriva dalla preoccupazione per il grave e irreversibile danno che le affollate attività estive stanno provocando in una Zona di Protezione Speciale (ZPS) e Sito di Importanza Comunitaria (SIC), oggi Zona Speciale di Conservazione (ZSC), un contesto di eccezionale valore naturalistico costituito dal promontorio a falesia di Punta Giglio e dalla sottostante Area marina protetta.

Come paventato a suo tempo da autorevoli Istituzioni scientifiche, per primo l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), e da diverse associazioni ambientaliste riconosciute a livello internazionale, tra cui la LIPU e BirdLife Europe, le attività turistico-ricettive, di alloggio, di bar e di ristorazione, illegittimamente avviate (come rileva l’Amministrazione Regionale) sotto la veste della “casa per ferie”, si concretizzano, sulla falesia di Punta Giglio, in un intollerabile e ingiustificato squilibrio dei delicati habitat su cui poggia la biodiversità di specie che è posta sotto la protezione della rete europea Natura 2000.

Come si temeva, la sospensione del provvedimento interdittivo disposto dalla Regione è stata interpretata, dai concessionari e dalle istituzioni preposte al governo del territorio, come una liberatoria totale, una sfrenata licenza a porre in essere ogni tipo di attività turistico-consumistica, senza fare alcun conto della particolare delicatezza degli equilibri ambientali dell’area, e soprattutto delle condizioni di sopravvivenza di alcune specie di avifauna (stanziali e migranti) che nella stagione primaverile-estiva si trovano nella fase riproduttiva.

Sicché, nell’attesa della definizione del procedimento presso il TAR, la Società concessionaria, mentre deve ancora dimostrare di possedere i requisiti per poter esser titolare di una “casa per ferie”, gestisce il compendio immobiliare temporaneamente affidatole con offerte di fruizione e modalità di sfruttamento del bene, che vanno ben aldilà delle attività che dovrebbero essere pertinenti a una “casa per ferie”.

Il presunto “sdoganamento” delle funzioni non solo di ospitalità comunitaria ma anche, di fatto, di quelle extra-alberghiere (diurne e soprattutto notturne) di mescita di bevande al pubblico, di massiccia ristorazione, comprese le improprie attività legate alle ulteriori offerte di attrazione turistica (workshop residenziali di danza, yoga, massaggi, sedute esoteriche, ecc.), costituisce l’annunciata bomba ecologica che minaccia di produrre danni irreversibili e inaccettabili per le caratteristiche ambientali e la natura giuridica dei luoghi.

In realtà, tali attività, per quanto contrabbandate come proprie della “casa per ferie”, sono ben lontane dalle funzioni del frugale “punto di ristoro per gli escursionisti” prospettato dall’originario progetto del bando “cammini e percorsi”; e soprattutto non sono autorizzabili da una pubblica amministrazione in una zona non urbanizzata, tantomeno con la formula del silenzio-assenso, e men che mai in un’area protetta. E, infatti, a ben vedere, sono attività funzionali solo al particolare interesse della Società concessionaria, evidentemente protesa a massimizzare, anche ad onta del danno ambientale, soprattutto durante la stagione estiva, tutti i flussi di turisti e consumatori, anche in vista dell’utile che ricava dalla riscossione dei ticket, in virtù della generosa compartecipazione agli introiti della biglietteria ottenuta dal Parco Regionale di Porto Conte.

Ci troviamo di fronte al paradosso di un Ente Parco che si spoglia delle sue prerogative di governo e di gestione del territorio e devolve ogni sua responsabilità e competenza (compresa la custodia e i controlli) agli stessi privati concessionari che dovrebbe controllare.

Nell’interesse delle future generazioni e per il “principio di precauzione” occorre scongiurare il rischio di vedere gravemente pregiudicato il delicato patrimonio di biodiversità presente nel promontorio di Punta Giglio.

Per queste ragioni il Comitato e le Associazioni per la difesa di Punta Giglio hanno inoltre incaricato l’avvocato Melis Costa d’intervenire in loro rappresentanza al fianco della Regione Sardegna nel ricorso contro il Comune di Alghero indirizzato al Presidente della Repubblica, nell’attesa che all’interno del Parco di Porto Conte siano ristabilite le fondamentali regole democratiche di gestione del territorio, e con l’auspicio che, nelle more dell’approvazione del Piano del Parco, siano sospesi gli interventi più invasivi e pregiudizievoli, e sia possibile procedere nel rispetto delle più elementari norme di salvaguardia ambientale, con il conforto di un Comitato Scientifico degno di questo nome e di una Consulta del Parco che sia rappresentativa degli interessi dell’intera comunità e non dei meschini giochi di potere di un esiguo numero di consiglieri” conclude la nota a firma de Il Comitato Punta Giglio Libera con Italia Nostra Sardegna, LIPU, Legambiente Alghero, ASCE, Siamo Tuttimportanti Sassari, Liberu, Sardenya i Llibertat, Sardegna Possibile, Earth Gardeners, Comitato Parco Agronaturalistico Nurra e Nord-Ovest Sardegna, ANS Assemblea Natzionale Sarda, Corona de Logu, Movimento5Stelle, Sinistra Italiana, Sinistra in Comune Alghero, Sa Domo de Totus, Caminera Noa, ResPublica.

Segui il comitato su facebook: https://www.facebook.com/PuntaGiglioLibera