Chiediamo vaccini. Ci danno poltrone (per loro!)


Oggi, il commissario dell’ATS sardegna ha dichiarato: “siamo allo stremo!”.

Domani però la Giunta Solinas discute di destinare altri milioni di euro alla moltiplicazione delle poltrone!

La Sardegna è al penultimo posto per piano vaccinale dell’intero Stato e la classe politica che fa? Corre ai ripari? No, domani discute il disegno di legge n.107 per il “rilancio delle attività di impulso, coordinamento ed attuazione degli interventi della Giunta regionale e di riorganizzazione della Presidenza della Regione”.

Tradotto: nuove poltrone, nuove clientele, nuovi carra-votos!
Entrando nel merito si tratta di dell’istituzione dei dipartimenti, cioè - come specifica nel suo blog Enrico Lobina che di macchina amministrativa regionale ne mastica! - un ulteriore livello di direzione gerarchica, dentro la struttura regionale. I dipendenti rimangono gli stessi e però si istituisce un ulteriore livello gerarchico, con tanti posti dirigenziali (da prendere dall’esterno), con sempre meno dipendenti da dirigere.

Oltre i direttori dei dipartimenti, che avrebbero funzioni di direzione delle attività e del personale (ma allora i direttori generali degli assessorati cosa fanno?), si istituisce il Segretario generale, sovraordinato rispetto al direttore generale della Presidenza, il quale dovrà dirigere l’insieme del comparto regione.

L’articolo 7 del Ddl è poi il colmo dei colmi: il comma che regolamenta l’ufficio di staff tecnico del presidente: per ogni direzione generale o ufficio di pari grado della Presidenza della Regione nello staff del presidente ci sarà un consulente. 

Praticamente si superano i 30 consulenti. 30 consulenti per fare cosa? Ovviamente siamo al paradosso di una macchina regionale che sfrutta la (poca) autonomia istituzionale solo per moltiplicare le poltrone e non per esercitare poteri sovrani nell’interesse del popolo sardo!

Scrive e conclude sempre Lobina: «non basta allargare gli uffici di Gabinetto degli Assessorati (uffici di gabinetto di 12 componenti con assessorati, spesso, di 70/80 dipendenti). Non basta istituire il “Servizio studi regionale” ed allargare l’Ufficio di Gabinetto sino a trasformarlo in una grande corte, con uffici di supporto, segreterie e cerimoniale. No, aggiungiamo un ufficio di staff tecnico con decine di donne e uomini pagati da noi. Quanto costa tutto questo? Perché non ci sono le risorse per la sanità, per il rinnovo del contratto dei dipendenti regionali, per le assunzioni, e ci sono i soldi per tutto questo? I costi aumentano ma i vantaggi quali sarebbero? I dipendenti regionali cosa ne pensano? I consiglieri regionali cosa ne pensano? I sardi cosa ne pensano?»