Vaccinati e non. Divide et impera


200mila sardi che non stanno violando alcuna legge sono sottoposti a misure di segregazione inedite, che minacciano di fatto la democrazia e i diritti civili che fino a pochi mesi fa credevamo intoccabili.
A queste persone non viene imposto un lockdown ma di non poter usufruire di servizi primari. È negata la libertà di movimento che invece viene garantita a chi, sotto l'arma del ricatto, viene imposto di fare un vaccino.
Ai non vaccinati, non si chiede di dare prova della loro salute, ma si impone di non poter svolgere attività garantite dalla legge a qualsiasi cittadino che goda dei diritti civili e democratici, che paga regolarmente le tasse per poter usufruire di servizi quali per esempio i trasporti.
Mai prima di oggi un governo si era spinto a un simile e preoccupante provvedimento verso una parte della popolazione, additata dai media senza alcuna reale prova scientifica e senza alcuna razionalità di essere responsabile dei contagi. Migliaia di cittadini vengono accusati di essere untori e socialmente pericolosi senza che nessuno contesti queste affermazioni del tutto prive di valore scientifico.
Come mai lo Stato non ha imposto il vaccino assumendosene le responsabilità, in virtù di una situazione sanitaria eccezionale ed emergenziale? Ma allo stato attuale ci sembra che le misure adottate siano il mezzo per nascondere il colossale fallimento nella campagna di comunicazione del governo.
Un fallimento mascherato da ignobili provvedimenti che poco o nulla hanno di sanitario, che non fermano il virus ma che sono utili a celare alla vista le mancanze dello Stato, la sua incapacità di gestire l'emergenza e soprattutto di garantire il funzionamento dei servizi sanitari, che invece sono stati, in precedenza da tutti i governi, drasticamente ridotti o cancellati ed oggi mostrano ancora di più l
incapacità di reggere allo scossone Covid.
Lo Stato non è stato capace di proteggere i suoi cittadini e ha preferito dividere le persone, mettendole le une contro le altre, soffiando sul fuoco della discriminazione. Un atteggiamento inaccettabile e pericoloso. Esattamente come fece nell
estate del 2020, quando furono i sardi a essere messi alla gogna e accusati di essere gli untori. Una menzogna creata ad arte da stampa e governo per nascondere gli interessi del nord Italia (che mai si è fermato neppure durante i duri mesi del lockdown) e dellindustria turistica dellisola in mano soprattutto a imprenditori doltremare.
Caminera Noa denuncia il rischio di una deriva antidemocratica e invita tutti i cittadini e le cittadine,  vaccinati e non  a non cadere nella trappola del divide et impera, della violenza creata ad arte da media servili e istituzioni per metterci gli uni contro gli altri, mentre la sanità cade a pezzi e viene smantellata (da decenni), mentre si sperimentano nuove forme di repressione e controllo sociale che nulla hanno a che fare con la questione sanitaria, mentre i governi italiano e sardo cercano di scansare le proprie responsabilità addossandole sui cittadini.
Riteniamo inquietante il silenzio della giunta regionale sullargomento e chiediamo che sia subito ripristinato il diritto alla mobilità dei sardi e rafforzata la rete ospedaliera.
Caminera Noa stigmatizza latteggiamento del governo italiano e di quello regionale, ritenendo entrambi composti da persone incapaci, incompetenti e socialmente pericolose.