Apprendiamo dai mezzi d’informazione che sarebbero andati in fumo i 12 milioni di finanziamento destinati alla riqualificazione dell’ex carcere San Sebastiano di Sassari e che questo sarebbe cosa già nota alla politica da tempo, addirittura da quattro anni, ma tenuta ben nascosta alla comunità, a cui era stato fatto credere che l’area avrebbe rappresentato un importante volano per il rilancio economico cittadino.
La precedente giunta guidata da Nicola Sanna aveva infatti pomposamente annunciato nel 2016 la nascita del primo federal building nella Regione Sardegna, una avveniristica cittadella giudiziaria, progetto presentato appunto come una importante occasione di sviluppo e di recupero urbanistico della struttura, dopo gli accordi siglati da diversi enti dell’amministrazione pubblica sin dal 2014.
Del piano rimangono ora le transenne che intralciano il marciapiede di via Roma, la promessa di ultimare le bonifiche e il classico teatrino del rimpallo delle responsabilità tra la vecchia amministrazione e quella guidata oggi da Nanni Campus, il quale, a prescindere di chi siano le colpe, si è guardato bene dal rendere partecipe la comunità del suo naufragio.
Riteniamo sconcertante l’atteggiamento della politica di palazzo, sempre più scollata dagli interessi dei cittadini, tenuti completamente all’oscuro delle dinamiche che hanno portato all’attuale situazione.
Caminera Noa denuncia come tutto questo sia lesivo degli interessi dei sassaresi e come, da oltre vent’anni, indipendentemente dagli schieramenti alternatisi al governo della città, questa sia vittima di politiche che ne hanno impoverito drasticamente il tessuto sociale ed economico, colpendo in particolare il cuore del centro cittadino, su cui si spendono però moltissime parole e promesse sotto elezioni.
Riteniamo che Sassari meriti una classe dirigente capace e non le bugie di chi, da troppo tempo, illude i cittadini che il rilancio economico passi per la realizzazione di mega progetti che alla resa dei conti si rivelano inutili o irrealizzabili. Più di vent’anni di politiche demagogiche e inconcludenti hanno portato alla desertificazione sociale ed economica. Eppure sarebbe stato sensato, sin da subito, mettere il vecchio carcere al centro di un progetto di riqualificazione al servizio dei giovani, degli studenti e delle tante associazioni culturali, artistiche e mutualistiche che operano sul territorio.
È tempo di riprenderci il diritto di decidere sugli spazi che appartengono alla collettività, di decidere sul loro utilizzo e riutilizzo, coinvolgendo dal basso i cittadini, le associazioni e i comitati, nell’interesse di tutti e tutte e non dei pochi che fanno e poi disfano a seconda di logiche ed interessi estranei alla collettività.
Giovanni Fara
Coordinamento Caminera Noa
Sassari, 03 febbraio 2022