Ieri (sabato 5 febbraio) è stato commesso un altro efferato femminicidio nella nostra terra. Inutile parlare dei particolari, a questo ci pensano sempre i giornali, con la loro narrazione tossica sull’amore disperato o folle, le comunità a dire quanto fosse una persona brava, gli organi istituzionali preposti al giudizio ad attenuare nei tribunali atteggiamenti disumani. Tutto questo reitera e rafforza il dominio del patriarcato.
Tra i presupposti che segnano
il percorso in Caminera Noa, la lotta alla violenza di genere è un caposaldo,
quindi lo è alzare l’asticella nel dibattito sui femminicidi, lo è combattere
per prevenirli, lo è lottare contro la violenza e l’abuso di genere. Ambito su
cui le istituzioni dimostrano i loro completi immobilismo e inadeguatezza e su
cui invece riteniamo che debbano investire stanziando maggiori fondi per
informare, sensibilizzare e aiutare le donne e le soggettività in pericolo e in
difficoltà.
Ogni volta che una donna o un’altra soggettività viene
uccisa o subisce violenza per questi esercizi di potere il nostro pensiero va
subito a quanto la nostra comunità sia piegata e succube al dominio
patriarcale, quanto non sia preparata a diffondere messaggi di libertà e
rispetto nei confronti delle persone meno forti. Il nostro pensiero va a quanto
ancora abbiamo da fare per l’educazione di genere nelle famiglie, nei circoli
scolastici e formativi, negli istituti sanitari e sociali, nelle professioni e
nella vita comune.
Sosterremo con tutte le nostre forze le realtà a noi
vicine stimolando formazioni e preparazione sul tema, coadiuveremo le unità sul
campo; ci formeremo e formeremo la comunità alla giustizia ed al rispetto,
fondamentali per la nostra crescita in armonia.
Con voi, noi siamo stanchə di
dire BASTA, di piangere un’altra donna morta per una cultura e tradizione
tossica e letale, con voi vogliamo vivere in una società accogliente e
prospera, in uguaglianza e libertà.
Responsabile politiche di genere per Caminera Noa
Riola Sardo, 06 freàrgiu de su 2022