A 40 milioni di euro corrispondono 40 milioni di promesse inutili


Viene annunciato in queste ore dal Presidente Solinas che saranno realizzati in Sardegna 13 “ospedali di comunità” attraverso lo stanziamento di circa 40milioni di euro riservati alla sanità nella programmazione del Pnrr.

La prima cosa che ci colpisce dell’annuncio del Presidente Solians sono i toni trionfalistici con cui la cosa viene presentata, segno che con l’approssimarsi delle elezioni regionali del 2024, è già iniziata la campagna elettorale per il mantenimento del potere. Solinas nell’annunciare la realizzazione di queste nuove opere ci tiene però a sottolineare come il governo regionale abbia approvato un piano da oltre 270 milioni di euro per la sanità sarda. Ma scorda di dire che la fetta più grande di quelle risorse sono destinate alla sanità privata, Mater Olbia in testa. Infatti la Regione per il 2022 e per il 2023 spenderà per l’ospedale del Qatar 60.600.000 euro l’anno. Il benestare all’intervento arriva dalla Giunta regionale con l’emanazione della delibera numero 51/24 del 30.12.2021.

Salta all’occhio come la giunta Solinas, dopo aver prodotto solo disastri in ambito sanitario e aver causato tagli di personale e posti letto, depotenziamento e chiusura di interi ospedali e reparti specialistici drenando centinaia di milioni di soldi dei cittadini sardi dalla sanità pubblica a quella privata, voglia oggi rifarsi il trucco e apparire per ciò che non è, ossia interessata alla salute dei pazienti, i quali non hanno bisogno di nuove tredici strutture ospedaliere – che resteranno con grande probabilità inutilizzate – ma di cure efficienti ben distribuite sul territorio, dove andrebbero rafforzati i presidi sanitari esistenti. È infatti abbastanza evidente che 40milioni per tutti gli ospedali di comunità saranno insufficienti e potranno al massimo servire ad aprire qualche struttura più simile a un ambulatorio che a un ospedale, come invece vuole farci credere Solinas. Sembrano essere ospedali di comunità dove non c
è né comunità né ospedale, ma le due componenti del nome in codice del danno. Sono dei veli unti e retorici per far avanzare in silenzio e con fragorose conseguenze, lidea di centralizzazione. Perderemo infatti i medici di base nei paesi, che saranno impegnati in questi “ospedali di comunità. Questidea è negativa quanto logica se vediamo da chi viene promossa; ed è logica anche la sua conseguenza: controlla il centro, e cospargi di sale tutto ciò che è periferico per il tornaconto della politica di palazzo.

Caminera Noa denuncia ancora una volta come dietro questa operazione si nasconda il solo intento di proseguire verso centralizzazione e privatizzazione della sanità sarda, tanto che il piano del governo regionale non sembra affatto puntare su cure specifiche e di una certa importanza, per le quali sarà sempre necessario indirizzarsi verso i centri maggiori, per lo più privati, o varcare il Tirreno.


Ribadiamo quanto sostenuto da tempo: Solinas, Nieddu e chi li ha preceduti hanno messo letteralmente in ginocchio la sanità pubblica e danneggiato il diritto alla salute del popolo sardo. Questa giunta dimostra ancora una volta di non avere nessun a reale intenzione di difendere gli interessi dei territori e delle nostre comunità. Non ha nessun progetto serio e concreto di sviluppo e spreca risorse e opportunità in opere del tutto inutili mentre ciò di cui abbiamo necessità è personale medico, riqualificazione e immediato potenziamento delle strutture esistenti. Una razionalizzazione delle risorse destinate alla sanità privata, fin troppo foraggiata da una giunta che non sembra aver colto il senso delle proteste che negli ultimi mesi si sono riaccese a Tempio, Ittiri, Oristano, Ghilarza e Lanusei e che sarebbero dovute servire da monito per una classe dirigente che ha dimostrato totale disinteresse verso la salute del popolo sardo.

Caminera Noa
14 abrile de su 2022