Inizia oggi il processo al Tribunale di Cagliari contro gli alti ufficiali dell’esercito italiano che potrebbero essere rinviati a giudizio perché agendo in concorso tra loro commettevano atti che hanno provocato a Teulada gravi danni ambientali e alla popolazione.
Caminera Noa sostiene le compagne e i compagni che da oggi sono ufficialmente parte civile dopo che anni fa denunciarono i responsabili dei vertici militari per disastro ambientale; militari che sono finiti nell’inchiesta condotta dalla procura della Repubblica di Cagliari dopo l’esposto denuncia presentato da un gruppo di legali in rappresentanza di membri della società civile e politica sarda tra i quali Luana Farina Martinelli, Coordinatrice Natzionale di Caminera Noa, Salvatore Palita membro del coordinamento politico di Caminera Noa e Cristiano Sabino, Ninni Tedesco, Marisa Tedde (allora tutti e tutte militanti del Fronte Indipendentista Unidu), ma soprattutto i familiari di quanti, residenti nelle zone vicine al poligono di Teulada, sono morti di linfoma di Hodgkin e altri tipi di tumore a causa dei veleni diffusi nell’aria, nei terreni e nelle falde acquifere durante le esercitazioni militari.
Lo scorso agosto la giudice per le indagini preliminari Maria Alessandra Tedde, ha obbligato il procuratore Secci, che voleva procedere con l’archiviazione del caso, a formalizzare l’accusa di disastro ambientale. Sarà oggi il giudice per le udienze preliminari Giuseppe Pintori a decidere se procedere o meno; nel caso si proseguisse con un rinvio a giudizio gli imputati sarebbero:
il generale Claudio Graziano, capo di Stato maggiore dell’Esercito tra il 2011 e il 2015 (anni relativi ai fatti contestati), che dal 2018 sino a qualche giorno fa è stato Presidente del Comitato militare dell’Unione Europea, l’organo che fornisce consulenza militare all’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune, e da qualche giorno nominato Presidente Fincantieri della Cassa depositi e prestiti, controllata dal ministero dell’Economia.
Con Graziano oggi sono convocati al tribunale di Cagliari l’ex comandante dell’esercito Sandro Santroni, in Sardegna fino all’ottobre del 2010, Giuseppe Valotto, Domenico Rossi, sottocapo di stato maggiore e capo di stato maggiore dell’esercito all’epoca e Danilo Errico, capo del terzo reparto infrastrutture sempre in quegli anni.
L’accusa per tutti è di responsabilità della devastazione di Capo Teulada, poligono dell’esercito sulla cosa sud-occidentale della Sardegna sorto nel 1956 e nel quale dal 1957, le forze armate italiane si formano alla guerra, insieme a quelle di tutti gli altri Paesi NATO e non solo (a pagamento: 50.000 euro a ora), devastando, inquinando e creando presupposti di malattia e morte (perché non sono mai state fatte le necessarie bonifiche post esercitazioni), precludendo ai sardi e non solo, la possibilità di vivere sani, in pace e godere di una delle zone più belle della Sardegna.
Intanto in Sardegna da tre giorni fino al 31 maggio nell’altro Poligono Militare di Quirra sono in atto vere e proprie esercitazioni di guerra con bombe, missili e armi di distruzione letali, in un’operazione militare non programmata (quindi finalizzata alla guerra in atto nell’Est Europa) e che ci fa capire quale sia la posizione dell’Italia rispetto alla nostra terra: un’enorme colonia, anche militare, nella quale fare e distruggere come, quanto e quando si vuole senza alcun rispetto del nostro popolo, pensando sempre di farla franca.
Pesa Sardigna!
A fora sa NATO!
A fora sos poligonos!
Coordinamento politico Caminera Noa
Coordinamento politico Caminera Noa
06 maju de su 2022