L’ALTRA FACCIA DELLA GUERRA. Pescatori, camionisti e famiglie sarde, tuttə sotto lo stesso giogo economico


Dopo lo sconcertante pestaggio dei pescatori laziali in protesta il 2 giugno a Roma contro il caro gasolio, non sorprende che il governo italiano dichiari di non voler concedere ulteriori aiuti e indennizzi a un comparto che versa in grave sofferenza in tutto il territorio dello Stato. Il discorso è identico anche per i pescatori sardi che già dai primi mesi del 2022 hanno avviato proteste per lo stesso motivo ad Alghero, Porto Torres, Oristano e in altre località dell’isola. Ma in un quadro generale già teso per la pesante situazione pandemica e poi esasperato dagli aumenti ingiustificati dei costi dell’energia, consideriamo l’atteggiamento dello Stato molto grave e pericoloso. Si fa sempre più evidente infatti lo scollamento tra gli interessi della politica governativa e quelli della società civile, delle famiglie e dei lavoratori. Il governo è ormai completamente assorbito dalla propaganda guerrafondaia che vede i politici italiani in prima linea nella corsa agli investimenti militari, contrariamente a quanto la crisi economico-sociale e l’opinione pubblica (largamente contraria al coinvolgimento italiano nel conflitto ucraino) suggerirebbero di fare.

In Sardegna viene inoltre meno la speranza, nonostante le vane promesse dell’assessore regionale Gabriella Murgia, competente in materia, di poter superare le difficoltà e garantire il sostentamento di centinaia di lavoratori e delle loro famiglie. Da tempo Caminera Noa sostiene che il settore della pesca dovrebbe essere uno dei volani dello sviluppo economico e produttivo dell’isola, un processo però pesantemente ostacolato dalla devastazione ambientale e dalla violenza subita dal territorio, specialmente nelle aree sottoposte a occupazione militare.

Non è un caso che non esista alcun piano o prospettiva di rilancio di settori strategici quali pesca, agricoltura e valorizzazione naturalistica del territorio da parte della classe politica regionale, impegnata piuttosto a starnazzare e piagnucolare sui presunti problemi derivanti dall’insularità o a rivendicare a Bruxelles in modo del tutto astratto i diritti delle isole, mentre si svende contemporaneamente il territorio alle multinazionali dell’energie e ai militari di mezzo mondo.

Eppure il governo regionale avrebbe facoltà di esercitare sullo Stato tutta la pressione possibile e il potere politico per chiedere l’immediata restituzione delle terre e delle aree marittime occupate abusivamente dalle basi militari italiane.

Caminera Noa sottolinea infine come, il settore della pesca sia già fortemente penalizzato da misure di arresto temporaneo che possono derivare da fermo biologico o, in Sardegna, appunto, dalle esercitazioni militari nelle aree interessate dai poligoni.

Ricordiamo anche che le imponenti esercitazioni della NATO svoltesi in tutto il mese di maggio sono costate l’interruzione delle attività civili e di pesca in ben 17 aree marittime (Poetto, Villasimius, Cala Pira, Capo Ferrato, Porto Pino, Porto Corallo).

In questo contesto suonano allarmanti le richieste di aiuto dei pescatori e assume centralità la questione dell’aumento indiscriminato del carburante, a sua volta legato al generale rincaro delle fonti di energia iniziato già nell’autunno scorso e poi aggravatosi con la guerra in Ucraina e con le sanzioni alla Russia. Una situazione che non mette in ginocchio solo i pescatori ma anche i camionisti, di cui ricordiamo le clamorose proteste di marzo con i blocchi dei porti di Cagliari e Olbia e dei lavoratori del mondo delle campagne.

Ancora una volta Caminera noa invita commercianti, agricoltori, camionisti e pescatori a saldare le loro lotte e a protestare unitariamente contro le assurde politiche economiche dello Stato italiano e del suo governo, invitando anche le forze indipendentiste e per l’autodeterminazione a unirsi con le forze sociali sensibili al problema, per la costruzione di un fronte unico di lotta.

Caminera noa rilancia l’appello per una immediata sospensione delle politiche belliche e la corsa agli armamenti dello Stato italiano e chiede un Piano di aiuti per neutralizzare l’aumento dei costi energetici e dei carburanti. Aiuti immediati e concreti per il sostegno delle famiglie e dei lavoratori sardi e l’avvio di processo di rilancio strategico di pesca, agricoltura e pastorizia. 

Coordinamento Natzionale di Caminera Noa
05 làmpadas de su 2022