Alghero: Centro storico vandalizzato e degradato da chi amministra e frigna


Sarebbe semplice parlare di degrado parlando di vandali e di giovani che sporcano la città. Ma il dito inizia a svelare sempre di più il viso di un’amministrazione responsabile di un Centro storico sempre più vandalizzato e degradato.

Il primo cittadino, Mario Conoci, sta appunto implodendo nelle sue contraddizioni:

- Parla di usurpazione della terra e del mare riferendosi al mega progetto eolico di Capo Caccia ma non usa gli stessi termini nei riguardi dell’occupazione e dell’inquinamento ambientale del territorio di Punta Giglio. L’ecologia sardista e “compradora” di Conoci finisce dove inizia la cura del verde turismo asmatico. Ed è proprio qui emerge la grave ipocrisia del primo cittadino e quella che è la sua reale premura:

Conoci, incentiva il turismo nel centro storico, ma priva la comunità algherese di importanti piazze e spazi pubblici. Sono infatti sempre di più i tavolini e i gazebo delle attività di ristorazione collocati attorno ai luoghi storici e culturali della città (Torre di San Giovanni, Piazza Sventramento, Piazza Balzani, Piazza Civica).

Conoci non si interroga sulla svendita delle attività commerciali degli algheresi che stanno poco a poco concentrandosi nelle mani di pochi imprenditori che operano nel campo della ristorazione.

Conoci favorisce il turismo e l’intrattenimento per i giovani portando i loro idoli musicali, ma la proposta formativa universitaria è concentrata in un’unica facoltà, quella di architettura.

Conoci sostiene il turismo e il commercio, ma la ristorazione vive il dramma degli stagionali sfruttati per dodici ore al giorno e un fenomeno che il sindaco e la sua amministrazione, al pari di quelle precedenti, non ha nessuna intenzione di affrontare.

Conoci non analizza il fenomeno delle infiltrazioni mafiose che da qualche anno stanno collocando Alghero al centro persino di indagini internazionali, tanto che sarebbe auspicabile una riflessione collettiva sull’espandersi del fenomeno in città e nell’isola.

Camienera Noa invita i cittadini a pretendere un immediato cambio di rotta dalle decisioni della giunta e del suo primo cittadino.

Chiediamo una migliore e più sensata regolazione delle concessioni alle attività di ristorazione perché crediamo che il bene pubblico appartenga alla collettività e vogliamo puntare su un turismo che sappia apprezzare il valore architettonico della città e non solo quello che offre menù turistici o ridicole e dispendiose acrobazie tricolori nei cieli limpidi delle estati algheresi.

Quando parliamo di turismo isterico parliamo di un progressivo processo di assimilazione a un turismo che produce ricchezza per pochi e che crea enormi danni alle comunità locali (vedi la situazione dell’immondizia che ogni anno, in piena stagione estiva, il Comune deve affrontare con risultati sempre più spesso inadeguati). Un turismo da cui è necessario affrancarsi e prendere le distanze. 

Cristian Augusto Grosso
Responsabile territoriale della Nurra per Caminera Noa
07 cabudanni de su 2022