Alghero. Dal logo pubblicitario al logos popolare


Lo scorso otto novembre ad Alghero, presso Lo Quarter, è stato presentato il programma del centro commerciale naturale “al centro storico” e il nuovo logo pubblicitario costituito da guinquettes stilizzate color amaranto unite fra loro.

Sorrisi, date, programmi e novità rimaste nelle giacche e nelle teste degli assessori e del sindaco. Diventa ormai un giallo da quale parte vi abbiano fatto accesso prima della conferenza, di sicuro l’entrata e l’uscita non davano sul centro storico di Alghero. Un centro storico che porta le ferite stanche e maleodoranti di un turismo isterico che calpesta ambiente e cultura, e che risulta abbandonato da un Comune muto davanti ai rifiuti, ai tavolini e alle attività di ristorazione concentrate in poche mani.

L’otto novembre il Comune di Alghero ha perso l’occasione di parlare della città in quanto tale preferendo lo sguardo felice su un logo, emblema di uno specchio delle brame del potere dove si autolegifera la bellezza cittadina.

L’otto novembre, come ormai da troppo tempo, il Comune di Alghero ha preferito mettere in un’insegna neon i suoi artigiani e commercianti, piuttosto che parlare delle difficili condizioni lavorative di questi, degli stagionali e di tutti i lavoratori e le lavoratrici, e di quanto gli artigiani siano, o non siano, realmente protagonisti in questo centro storico di “ginquettes unite” e piazze storiche privatizzate e occupate per mezzo di processi sospettosi e da chiarire.

“Le ginquettes, che unite l’una con l’altra, costruiscono i percorsi più belli della città antica, cosi come i nostri commercianti uniti assumono un valore ancora più importante per tutta la comunità. Alghero ha la caratteristica, e la fortuna, di non avere grandi centri commerciali vicini, che in altre località hanno snaturato le città stesse.” così ha affermato il Sindaco di Alghero.
Ma mentre Mario Conoci apprezza il logo, sarebbe interessante capire l’unità dei commercianti a cui fa riferimento: quali? E unità a che scopo?

Il paradosso si è consumato proprio nelle piazze algheresi, sabato 12 Novembre, dove il comitato del centro storico “Alguer vella” si è riunito per protestare contro la mala gestione del territorio da parte del Comune. “Nel centro storico a vivere siamo in pochi,” spiega Alessandra Casu, presidente del comitato, “chi ha scelto di andarsene lo ha fatto proprio perché i problemi più acuti rendono meno vivibile questo quartiere. Siamo invasi dai rifiuti che attirano ratti, gabbiani e scarafaggi. Lo spazio pubblico è ormai invivibile, invaso da tavolini e sedie, a volte abusivi. La notte non si può dormire e nessuno interviene a ripristinare la quiete pubblica.”

Alghero ha dunque la caratteristica, anzi la sfortuna, di essere strumentalizzata da un turismo sfrenato, che insieme alla parziale ma notevole monopolizzazione territoriale attraverso attività apparentemente indipendenti fra loro, snaturano la città stessa.

Caminera Noa spinge perché sia incentivata l’osservazione critica dei processi socio-economici del centro storico algherese e si metta in atto un repentino cambio di marcia a tutela della comunità e del suo tessuto sociale, culturale ed economico.

Vogliamo capire perché in questi anni il Comune di Alghero non ha sostanzialmente fatto nulla di concreto rispetto alle inchieste che collocano la città al centro di traffici internazionali di droga, identificandola come nucleo operativo della mafia, e se dal silenzio comunale intende fare chiarezza alla città su quanto accade dopo i fatti trascorsi e documentati dalla stampa locale.

Vogliamo capire perché si parla solo di turismo e non delle condizioni degli stagionali in una città con pochissima offerta formativa, privatizzazione dell’ambiente e soppressione del ResPublica, l’unico centro sociale della comunità.

Vogliamo capire tante cose, ma le soluzioni non le aspettiamo certo dal sindaco, perché è meglio un popolo cosciente verso l
emancipazione invece che un popolo che si illude che il potere lo riconosca.

La nostra lotta, il nostro pensiero critico, non è delegabile.
La pubblicità e l
immagine non saranno la soluzione al problema degli algheresi.

Cristian Augusto Grosso
Responsabile territoriale della Nurra per Caminera Noa
14 Sant’Andrìa de su 2022