Caminera Noa aderisce alle mobilitazioni del 4 novembre a Cagliari e Sassari
Caminera Noa, da sempre contraria alla propaganda dello Stato italiano e alla sua insopportabile retorica militarista, aderisce alle mobilitazioni del 4 novembre. Questa data, che esalta le forze armate e legittima la presenza militare nei territori di guerra, rappresenta un’occupazione militare che nega ogni forma di autonomia alla Sardegna. Vogliamo ricordare le vittime delle guerre e riaffermare il nostro diritto all’autodeterminazione, rifiutando le logiche di morte che alimentano gli interessi bellici dell’Occidente.
Sardegna: una colonia militare dello Stato italiano
Con i tre poligoni militari piĂą grandi d’Europa (Capo Frasca, Capo Teulada e il Poligono Interforze del Salto di Quirra) e una fabbrica d’armi a Domusnovas, la Sardegna è ridotta a un terreno di sperimentazione e produzione bellica. Queste basi non garantiscono nĂ© pace nĂ© sicurezza, ma sono al servizio di un’economia di guerra che devasta il nostro ambiente e minaccia la salute delle comunitĂ locali. Da decenni, il nostro territorio è un campo di esercitazione per le strategie militari della NATO e delle forze occidentali, che, con la scusa di “esportare la democrazia”, terrorizzano popoli e destabilizzano aree ricche di risorse.
La retorica militarista invade ogni ambito
Dalla propaganda nelle scuole al ricatto occupazionale, la retorica militarista ha invaso il tessuto sociale, economico e culturale dell’isola. In nome dell’occupazione, come nel caso della fabbrica di Domusnovas, si producono armi destinate a scenari di guerra internazionale, come quelle utilizzate dall’Arabia Saudita per bombardare lo Yemen e dai droni acquistati da Israele per colpire in Palestina, nel silenzio complice e ipocrita dell’Occidente. Allo stesso tempo, le universitĂ sarde collaborano con istituzioni legate a questi regimi, rendendosi complici di un sistema che contrasta con l’ideale di pace e cooperazione.
Milioni per le armi, tagli per i servizi essenziali
In Italia, le spese militari continuano a crescere a scapito dei servizi primari, specialmente in una terra come la Sardegna, giĂ segnata da spopolamento, emigrazione forzata e speculazioni sul territorio. Si investe in armi e strutture militari, mentre scuole, ospedali e asili nido vengono chiusi o lasciati senza risorse, come nel caso delle scuole che mancano persino della carta igienica. Ci sono soldi per le basi e le esercitazioni, ma non per garantire un'educazione dignitosa o cure mediche adeguate alle nostre comunitĂ . Questo modello impoverisce l’isola, rendendola una colonia al servizio di interessi bellici.
SolidarietĂ con i popoli oppressi
Il 4 novembre sarĂ un giorno per ricordare e sostenere i popoli oppressi, in particolare il popolo palestinese, vittima di espropri e violenze. Facciamo un appello ai movimenti per la giustizia e i diritti umani contro le guerre imposte dai governi occidentali e ogni forma di colonialismo e imperialismo.
La Sardegna: un ponte di pace nel Mediterraneo
Vogliamo una Sardegna che promuova scambi e cooperazione tra i popoli del Mediterraneo. La nostra posizione geografica deve essere sfruttata per costruire relazioni solidali, non per servire interessi imperialisti. Siamo per una Sardegna che difenda pace, ambiente e cultura, opponendosi a chi diffonde guerra e violenza.
Appello alla mobilitazione
Invitiamo tutte le realtĂ militanti, le cittadine e i cittadini, studenti e studentesse, lavoratori e lavoratrici, a unirsi a questa giornata di lotta. Costruiamo insieme un modello di societĂ libero dalle logiche guerrafondaie, dallo sciovinismo e dall’ultranazionalismo dello Stato italiano. Il 4 novembre non deve essere un giorno di celebrazione, ma un momento di unitĂ e resistenza contro un sistema che trasforma la nostra terra in strumento di guerra.
Le manifestazioni
Cagliari, 04/11/2024, Piazza Gramsci, ore 9:30
Sassari, 04/11/2024, Piazza UniversitĂ , ore 17:30
Coordinamento Nazionale di Caminera Noa
TĂ ttari, 01 de Sant'Andria de su 2024